lunedì 1 maggio 2017

Il mago dei vini

Sollecitati dall'oste della locanda Acqua blu, il gruppo si avventurò a ovest di Vallaki, verso la zona collinare della cantina "il Mago dei Vini".
Evitarono la strada che conduceva alla magione di Argynvolt, dalla quale erano fuggiti a gambe levate l'ultima volta che vi erano stati, inseguiti da alcuni potentissimi non morti.
Lungo la strada. in prossimità di Krez incontrarono alcuni villici diretti verso Vallaki, mentre risalendo la strada che conduceva alla cantina, alcuni zingari Vistani li salutarono sorridenti.
Quest'ultimi lasciarono un oscuro presentimento sul gruppo, a cosa stavano andando incontro?
Dal bosco emersero delle figure ammantate, dai tratti quasi animaleschi, uno di loro parlò: Viandanti fermatevi, al termine di questa strada troverete solo la morte ad attendervi.
L'uomo si presentò come Davian Martikov, patriarca della famiglia omonima e proprietario della cantina il mago dei vini. La cantina da alcuni giorni era sotto attacco e lui e la sua famiglia, impotenti, si erano rifugiati nel bosco.
Tutto era iniziato 3 settimane prima: alcuni spaventapasseri animati, servitori della strega Baba Lysaga, erano riusciti a trafugare la ghianda del sole, grazie alla quale i vignaioli riuscivano a produrre il vino dalla vigna. La ghianda assicurava il clima ideale per la coltura delle viti, nonostante il cielo coperto e nuvoloso della Boldavia.
3 giorni fa, la catastrofe: alcuni corrotti druidi con il loro esercito di malefiche piante animate avevano attaccato la vigna ed erano riusciti a trafugare l'ultima ghianda del sole. Non appagati dalla razzia, erano tornati per completare l'opera di distruzione.
Il Mago dei vini grazie alle ghiande magiche, era l'unica cantina rimasta in Boldavia in grado di produrre vino, nettare ed oblio per gli sventurati abitanti della regione.
Senza il vino, il morale degli abitanti sarebbe colato a picco.

Gli avventurieri consci che senza l'appoggio della popolazione non avrebbero potuto affrontare il principe Morphail, decisero di aiutare.

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