mercoledì 21 giugno 2017

Ti regalerò una sposa...

L'abbazia di san Markovia dominava dall'alto il villaggio di Krez.
Dalla strada a serpentina che conduceva ai suoi cancelli si poteva ammirare uno scuro panorama.
A Ovest la nebbia, a Est un laghetto con una torre. A sud colline ed alte montagne. Non si vedeva il villaggio di Vallaki nascosto da una collina, nel il grande lago, ma si intravedeva in lontananza il lugubre castello principesco di Morphail.
Arrivati al cancello, due deformi figuri attendevano gli avventurieri.
Uno si faceva chiamare Otto, deforme, metà leone metà umano. L'altro dal nome impronunciabile, aveva il corpo ricoperto di scaglie.
Accompagnarono gli avventurieri dall'abate non prima di esser passati davanti ad altre creature deformi. Avevano tutte lo stesso cognome: Belview.
Ognuno aveva molti motivi per incontrare l'abate, ma soprattutto vi era la necessità di eliminare le "pazzie" e le manie accumulate a causa del lungo periodo trascorso nella stasi del tempo.
L'abate però aveva altri piani.

martedì 20 giugno 2017

Echi dal passato di Noghai

Krez
Noghai sei ancora vivo...non ci posso credere, sono Seraz”. Il giovane incappucciato, stava immobile sulla soglia di una delle catapecchie fuori dalle mura ad ovest di Vallaki.
Come non ricordi, eravamo in 4, io te, Astrid e…. Vilcu
Se lo scopre Vilcu tornerà per ucciderti
Astrid è cambiata, tutti siamo cambiati, diventa uno di noi...
Questo in sintesi lo scambio di battute tra il giovane e lo smemorato Noghai.
I compagni intervennero, ma il giovane fuggì all'interno della catapecchia disabitata.
Grog fu assalito da due progenie e si salvò da morte certa solo grazie all'intervento dei compagni. I vampiri lasciarono quella casa incolumi mentre agli avventurieri oltre alle ferite rimasero molte domande.
Seraz aveva nominato Vilcu e Astrid, ed un rapporto che legava loro 4 di cui Noghai non aveva memoria. I nomi erano gli stessi indicati nelle tombe che avevano trovato qualche settimana prima dietro al vecchio mulino della famiglia Durst.
Inoltre Astrid sembrava essere la sorella di Helena, fuggita anni prima dall'Ethengar.
Noghai ed Astrid, secondo Seraz, erano compagni, mentre Vilcu geloso della loro relazione, ha eliminato Noghai.
Al dramma si aggiunse nuovo dramma, Astrid era ancora viva o forse era "non viva"?

venerdì 16 giugno 2017

Il Tomo di Morphail

Il tomo era un diario. Raccoglieva pensieri, emozioni, suggestioni e cronache di eventi.
Il principe Morphail l'aveva scritto di suo pugno quasi giornalmente. Poi chissà, forse aveva perso l'interesse verso quella pratica. Come era finito quel diario in mano ai Watcher?
Erano moltissime informazioni, troppe da leggere in due giorni.
Veridian si procurò penna, inchiostro e pergamene vuote e si concentrò sugli eventi che potevano aver dato origine al vampirismo del principe.
Aprì a metà, vide che era troppo avanti. Poi metà di metà e così via finché trovò qualcosa di interessante, andò a ritroso, altre volte saltò in avanti.
Era un lavoro titanico, si fece dare il cambio da Paul quando gli occhi iniziarono a bruciare dallo sforzo.
Ecco in sintesi il frutto dei due giorni di parziale lettura.

giovedì 15 giugno 2017

La corda della famiglia Watcher

Paul trasecolò alla vista di Noghai.
Il ragazzone sembrava vivo e vegeto, solo un pò confuso. Non ricordava nulla degli ultimi avvenimenti. Come un fantoccio si fece accompagnare alla chiesa di Sant Andral dove Paul gli diede dei vestiti.
A Noghai quel volto del compagno sembrava familiare, ma non ricordava dove l'aveva incontrato.
Infine Paul condusse il ranger alla locanda Acqua Blu.
Pure Veridian trasecolò alla vista del compagno ancora vivo e vegeto.
Paul però non era sicuro che fosse vivo, forse era un non morto. Il polso era presente, il cuore batteva, com'era possibile? Era forse risuscitato grazie all'intervento di qualche divinità?
Gli indizi trovati finora però mettevano numerosi dubbi. La tomba con il nome di Noghai dietro al vecchio mulino, le tombe ai piedi della forca, la tavola imbandita con i cavalieri decapitati, il non morto ammazzalupi che sentiva l'odore di Morphail addosso al ranger.
Il ragazzone era senza armatura e senza armi, si doveva decidere in fretta che fare.
Nel frattempo Helena si riprese dalle ferite subite grazie ad una pozione regalata da Grog.
Anche la donna non stava del tutto bene, si attaccò subito al collo della bottiglia e ritornò a dormire.
Il gruppo era sfasciato, chi pensava a sé, chi era ubriaco, chi era troppo perfetto per sbagliare.
Nonostante ciò Veridian trovò appoggio da Paul. Alla sera sarebbero andati all'incontro con Larnak presso l'abitazione dei Watcher. Veridian in cambio del documento trafugato a casa del barone, intendeva mettere mano al Tomo di Morphail.

martedì 13 giugno 2017

La morte di Noghai

Tornati a Vallaki, Veridian incontra Larnark, il tizio losco della famiglia Watcher.
Larnark rammenta a Veridian l'accordo preso: presso l'abitazione del borgomastro Vargas è depositato un atto di proprietà.
La famiglia Watcher vuole mettere le mani su quel documento. Se Veridian porta il documento a Larnark, la tiefling otterrà l'appoggio della famiglia Watcher.
La ladra vuole entrare nelle grazie della famiglia nobile antagonista di Vargas, per poter ottenere l'accesso alla casa e cercare il Tomo di Morphail.
Gli avventurieri si sono infatti convinti che il tomo debba trovarsi presso tale abitazione.
Il momento ideale per entrare in casa del Barone, è durante la festa del sorriso perenne.
Veridian riesce a convincere Helena, Noghai e Paul, mentre Grog si dimostra disinteressato.
L'indomani scatta il piano studiato nei minimi particolari "entriamo dal retro e addormentiamo la guardia con l'incantesimo sonno".
In fondo i piani semplici sono quelli più efficaci :)

lunedì 12 giugno 2017

Il monaco del tempo

Quanto rimasero coscienti e paralizzati non ci è dato sapere.
Il tempo non trascorreva, il fisico non aveva bisogno di nutrirsi e non invecchiava. Le palpebre non potevano chiudersi, il cuore non batteva, non c'era modo di contare i secondi, forse Paul ci provò ma dopo un pò smise. Non c'era il modo di contare i giorni poiché non giunse mai la notte.
La mente vagava, rielaborava, rivagava e rielaborava. Tutto il mondo era fermo oppure lo erano solo loro?
Alcuni persero la coscienza, altri la mantennero. I periodi di lucidità e follia si alternavano ed ognuno iniziò a sviluppare una pazzia.
Helena sentiva un fortissimo impulso a bere ed ubriacarsi, non era riuscita a salvare sua sorella ed ora era bloccata in Boldavia.
Grog per difendersi da quello stato, si isolò e divenne un menefreghista.
Paul ritenne che se la pendola l'avesse gestita lui, l'avrebbe gestita meglio: divenne superbo e altezzoso.
Noghai era stanco di vagare senza concludere nulla, voleva sconfiggere Morphail, voleva sconfiggere e uccidere. Noghai iniziò a provare un forte desiderio di uccidere.
Veridian non si sentiva in colpa per aver fermato il tempo, anzi senza di lei non si concluderebbe nulla. Lei ha iniziativa, lei fa, lei è migliore degli altri.
Dopo infiniti stati di coscienza ed incoscienza, apparve un monaco vestito di bianco. La sua veste aveva ricami ed orli dorati. Il monaco sembrava fatto di vetro, il suo corpo era trasparente. All'interno della sua testa si vedeva una sorta di ruota o bussola inclinare e ruotare.
Dove posava i piedi nudi e trasparenti, il tempo tornava a scorrere velocemente, l'erba cresceva, i fiori fiorivano, poi appassiva tutto ed infine riprendeva il ciclo della vita.

domenica 11 giugno 2017

La pendola del tempo di Mordenkainen

Noghai fece notare che quel territorio tra i boschi era segnato.
L'ultima volta che vi erano stati, il bosco non era marcato. Il segno era semplice, 4 linee oblique da destra a sinistra, molto simili ad una artigliata.
Anche la zona d'ingresso della casa magica di Mordenkainen era segnata dal segno dell'artiglio.
Ma oltre all'artiglio e a numerose tracce di lupi, trovarono un'altra impronta.
Sembrava essere di una tigre, un animale non nativo della Boldavia, come la pantera di Noghai.
Chiamato il mago più volte, il portale dimensione si aprì e gli avventurieri entrarono nella sua reggia.
Il mago non era cambiato, svitato, privo di lume e ragione.
La sua abitazione non era in disordine grazie ai servitori invisibili.
Gli avventurieri gli affidarono la spada del sole, sperando che presso la sua abitazione fosse al sicuro.
Riposarono e rimasero presso la sua reggia tutta la notte.
Il sonno fu però disturbato da una pendola in corridoio. Stranamente la pendola segnava le ore utilizzando una melodia simile a quella suonata dal bardo incontrato nei boschi.
La pendola era magica e non si poteva fermare, ne agendo sul pendolo, ne sulle lancette.
Veridian e Grog diedero di matto. Veridian voleva smontarla, Grog buttarla fuori dalla reggia.
Mordenkainen, privo di lume spostò indietro le lancette della pendola (senza difficoltà)...
Il tempo si avvolse all'indietro e tutti si ritrovarono di notte nel corridoio a fissare la pendola. I ricordi degli avvenimenti della mattinata cancellati dalla mente di tutti.

sabato 10 giugno 2017

I figli della madre notte

La spada del sole era una spada potentissima.
Grog si sintonizzò con essa e ne capì l'importanza per affrontare mostri come i vampiri.
Il solo suo possesso però non rendeva ne invincibili ne provetti spadaccini, da sola non sarebbe bastata per affrontare Morphail.
Per tale motivo i Fratelli della piuma non l'avevano mai utilizzata e per lo stesso motivo gli avventurieri decisero di nasconderla.
La spada di Sergei non era solo una spada magica, era un simbolo per tutta la gente della Boldavia e i suoi poteri erano diretta conseguenza delle loro preghiere e speranze.
Al di fuori della Boldavia e raggiunto il suo scopo avrebbe perduto i suoi poteri.
La locanda non era un posto sicuro, a Paul venne in mente di nasconderla presso l'abitazione magica di Mordenkainen.
Il giorno dopo, il quintetto partì alla volta della casa del mago pazzo, celata tra i boschi a nord del lago.
Pagarono il passaggio ad un pescatore, per evitare incontri indesiderati nel bosco.
Acquistarono anche un pesce a testa, difatti il mago apprezzava il pesce.
Risalendo il pendio però fecero un curioso incontro. Trovarono il bardo della locanda Acqua Blu intento ad accordare il suo strumento.
La presenza dell'uomo era abbastanza sospetta e le sue parole ambigue. Dopo uno scambio di battute, gli avventurieri cambiarono strada per dissimulare la loro destinazione.

venerdì 9 giugno 2017

Ritorno a Vallaki

Davian Martikov confermò di conoscere delle storie sul villaggio di Berez.
Si trova a sud di Vallaki nei pressi di una zona acquitrinosa. Fu distrutto da Morphail, per dare una lezione, ma il ricordo di ciò che scatenò la sua ira si è perduto nel tempo.
Il villaggio è ora un luogo pericoloso, paludoso e malsano, infestato dai servitori di Baba Lysaga.
Il patriarca inoltre aggiunse un nuovo particolare, suo figlio, l'oste della locanda dell'acqua di Vallaki, aveva un oggetto per loro molto prezioso.
Davian ritiene che gli avventurieri siano le persone indicate a possederlo.
Dopo una notte di riposo presso la cantina del mago dei vini, gli avventurieri si rimisero in cammino verso Vallaki.
Lungo il cammino per la citta del "tutto andrà bene", gli avventurieri incontrano dei selvaggi nascosti tra i boschi e degli zingari.
I selvaggi salutarono Grog mentre gli zingari, si voltarono e li ignorarono.
Aiutare qualcuno ogni tanto può avere i suoi vantaggi.

giovedì 8 giugno 2017

L'albero del male

A poche decine di metri dal cerchio di megaliti, cresceva un boschetto dall'aspetto sinistro pullulante di umanoidi vegetali.
Al suo centro un albero scuro, spoglio dall'aspetto malefico nutriva germogli marci da cui spuntavano piccoli embrioni di esseri vegetali.
Fu chiaro a tutti che quell'albero doveva essere abbattuto prima che potesse generare altri esseri.
Dopo aver riposato ed essersi medicati qualche ferita, gli avventurieri attaccarono il boschetto.
Veridian da dietro, gli altri da davanti.
Oltre alle creature vegetali, dal terreno emergevano delle radici in grado di assorbire la vita.
Veridian utilizzò il fuoco, nemico naturale delle piante, per attirare l'attenzione su di se.
Grog riuscì a sfrondare la prima ondata e poi sostenuto dalle magie curative di Helena, attirò su di se la seconda ondata supportato da Noghai.
Paul utilizzando il giavellotto del fulmine colpì l'albero. La terra tremò e l'albero si consumò esalando una nube maleodorante.
Nonostante la vittoria Helena avvertì che qualcosa non andava, quel luogo doveva venir santificato, pena la rinascita dell'albero o di qualcosa di simile.
Tra le sue radici, Veridian trovò uno scheletro...

mercoledì 7 giugno 2017

La ghianda magica

Cautamente, gli avventurieri lasciarono il sentiero e si inoltrarono nel bosco.
Sia Noghai che Grog, che Helena, avevano udito un richiamo.
Il richiamo proveniva dallo spirito di un antico capo tribù dei barbari selvaggi della Boldavia.
Il suo nome era Kavan. Lo spirito aveva perduto la sua pace a causa della via intrapresa dai suoi discendenti. Kavan non approvava il dominio dei druidi e l'asservimento al principe Morphail.
Kavan avrebbe dato la sua lancia del comando ad uno dei tre, quello più meritevole.
La cerimonia era semplice, Helena, Noghai e Grog avrebbero dovuto sfidarsi al primo sangue: al vincitore sarebbe andata la lancia.
Dalla sfida emerse Grog vincitore, ma la lancia non era nascosta nel bosco, ma celata in un tumulo presso la collina chiamata Yester.
Kavan dopo aver rivelato il luogo di sepoltura della lancia salutò Grog, augurandogli di riuscire a liberare la sua gente.
Arrivati alla collina, lo spettacolo non era dei più rassicuranti.
In cima ad essa, all'interno di un circolo di megaliti, si stava celebrando un rituale davanti ad una sorta si simulacro rappresentante Morphail.
Il simulacro era fatto da radici che spuntavano in modo innaturale dal terreno e si aggrovigliavano uno attorno all'altra fino a comporre questa orribile statua alta 6 metri.

I druidi fedeli al principe

La cantina era circondata da esseri vegetali guidati da alcuni maligni druidi.
Queste infide creature si mimetizzavano sapientemente tra le vigne delle colline rendendo impossibile identificarli. Circondati da un enorme numero di piante bipedi, gli avventurieri riuscirono ad aprirsi un varco verso l'interno della cantina.
Il numero era impari, fortunatamente buona parte di queste piante animate erano piccole e facilmente "potabili". A preoccupare invece erano gli esseri fatti di spine e i druidi stessi.
Come potevano questi druidi assaltare degli inermi vignaioli, quando il vero nemico della Boldavia era il suo stesso principe?
Addosso alle spoglie di un druido, Veridian trovò un bastone magico, chiaramente malvagio, in grado di entrare in simbiosi con le piante. La ladra avrebbe potuto grazie a quella staffa, lasciare la cantina al suo destino incolume, ma a quale pro? Poi si sarebbe trovata da sola in un mondo sconosciuto, in preda ai poteri del male
Nonostante la decisione le provocasse numerosi ripensamenti, Veridian distrusse il bastone, uccidendo all'istante tutte le creature vegetali nel raggio di 300 metri.
La cantina era salva, ma quali misteri nascondeva?
In un sotterraneo la ladra trovò un passaggio segreto ed un altare dedicato ad una divinità corvina... il patriarca della cantina era forse un corvo mannaro?