Amber accusò il colpo. La perdita della mano era un grosso handicap. Fortunatamente la decomposizione si era fermata all'avambraccio e non era proseguita oltre. La felicità di Phelaia per aver distrutto la squama ed aver recuperato i poteri, faceva da contraltare a questa spiacevole situazione e non migliorava di certo l'umore della chierica.
Amber inoltre aveva ereditato dalla studiosa tiefling l'ossessione per quel cunicolo oscuro e i suoi segreti. Se Phelaia era soddisfatta di essere tornata alla normalità e non desiderava ritornarci, la chierica era determinata a scoprire cosa si celasse là sotto.
Perché la squama era in quel luogo? Cosa proteggeva?
Amber comunicò ai compagni che era determinata a tornare nel tunnel. Bear e Jonas decisero di seguirla. La chierica aveva ragione, nei pressi della nicchia fu trovato un passaggio murato. Vexstra a colpi di picconi abbatté il muro. Al di là del passaggio era celata una cripta contenente 3 sarcofaghi di pietra e una spaventosa statua raffigurante un orrendo uomo pesce che portava sulle spalle un mantello tentacolare. Il druido avanzò l'ipotesi che poteva trattarsi di una medusa.
Ai piedi della statua giaceva un catino per l'offerta. Amber ebbe un'intuizione, offrì alla statua acqua salata. I compagni uscirono dalla stanza temendo il peggio. La chierica pagò la sua curiosità con la pazzia. La testa si riempì di immagini immonde ed oscure. Cadde a terra delirando.