giovedì 30 giugno 2011

La follia di re Harad

Il Comandante Geirmundr aveva superato la misura, come aveva osato opporsi al suo re?
Nessuno poteva osare tanto senza rischiare la testa, se non altro aveva avuto l'accortezza di non farlo davanti agli uomini o ai servitori davanti ai quali sarebbe stato difficile scusare la sua insolenza.
Purtroppo quel gesto gli sarebbe comunque costato qualcosa, re Harad aveva imparato che a palazzo anche i muri hanno orecchie e qualcuno avrebbe potuto trarne profitto se non avesse preso provvedimenti.
Non appena la vestizione fu completata re Harad uscì dalla sua stanza bardato di tutto punto.
Si fermò davanti al comandante Geirmundr ancora inginocchiato da prima e gli intimò "alzati!".
Il comandante non battè ciglio e si alzò di scatto seguendo il suo re ponendosi alla sua destra come richiesto dal protocollo al primo Campione.
A lui sarebbe spettato il compito di proteggere il re su quel fianco a costo della vita. A nulla era valso ricordare al re che erano almeno 10 anni che non combatteva con la spada e che in caso di morte il Vestland avrebbe corso il pericolo di spezzarsi in tanti piccoli feudi. Di fronte all'ottusità del re aveva perfino alzato la voce e gli aveva sbarrato il passo ottenendo solo di mandare il re su tutte le furie.
Re Harad usci sul tetto del maschio principale scortato da Geirmundr.
I suoi uomini dovevano vederlo al loro fianco in questo momento difficile e trarne vigore, tuttavia re Harad avrebbe dovuto inventarsi qualcosa di più incoraggiante di un incitamento contro i due draghi neri che attaccavano il castello.
Il confronto era impari, ma il re non aveva scelta, si diresse verso un drago sanguinante roteando il suo martello da lancio magico che scagliò con tutte le sue forze attivandone i poteri.
All'impatto il martello tuonò stordendo il drago e facendolo precipitare sul tetto.
Incitando gli uomini si diresse verso la creatura stordita con l'intenzione di finirlo quando il secondo drago piombò dall'alto su di lui con intento omicida.
Geirmudr si frappose proteggendo il suo re ma venne trafitto da un artiglio... lottò con tutto se stesso contro la presa del drago menando fendenti contro la testa e il collo della creatura che si liberò del fastidioso umano facendolo precipitare di sotto.
Il re ansimante sapeva che quella sarebbe stata la sua fine se Geirmundr non avesse preso il suo posto, ma non aveva tempo di pensarci, non in battaglia, il drago stordito si sarebbe ripresto presto dal colpo e doveva finirlo.
Re Harad si girò verso la creatura e la caricò rotendo il martello, colpendolo più volte al cranio innondando il tetto di acido e sangue.
Geirmundr aveva ragione, erano passati troppi anni dall'ultima battaglia e i suoi colpi non erano più incisivi come una volta, aveva il fiato corto, i riflessi erano lenti, la spalla gli faceva male e se era ancora vivo non era per merito suo.
La creatura sembrava morta e re Harad alzò lo sguardo per vedere dove fosse finita la seconda, quando sentì un dolore lancinante alla coscia.
Il drago morente con un ultimo sforzo allungò le fauci mordendo la gamba del re, esalando un ultimo respiro di acido.
Re Harad rovinò al suolo facendo il suono di un sacco di ferraglia arrugginita.

mercoledì 29 giugno 2011

L'Ambizione di Aogàn Gotesund

Norrvik era sotto attacco! Quante speranze avessero quei mercenari di far capitolare la capitale del Vestland nessuno lo sapeva, a giocare un ruolo determinante era la mancanza della Guardia Nazionale ancora schierata a Bergen e la presenza dei temibili draghi neri.
Nel caso Re Harad fosse stato ucciso si sarebbe venuto a creare un pericoloso vuoto di potere e tutto il Vestland avrebbe corso il rischio di frammentarsi per diventare col tempo facile preda delle nazioni confinanti.
Tuttavia Jarl Aogàn Gotesund vedeva un altro rischio profilarsi all'orizzonte... che Geirmundr Marr prendesse la guida temporanea del regno e pilotasse l'eventuale successione del re verso il clan Marr.
Per impedire le due cose, Aogàn doveva scendere in campo e battersi per la vittoria sugli invasori e venire riconosciuto sul campo dai Jarls come ideale successore di re Harad.
Il palazzo Gotesund era una piccola fortezza e avrebbe potuto resistere all'assalto degli invasori per un pò anche senza la sua presenza. Aogàn avrebbe lasciato a palazzo un piccolo numero di uomini mentre lui avrebbe guidato i restanti 26 contro gli invasori.
Fin da giovane Aogàn fu addestrato dai migliori maestri di spada del Vestland ma tranne qualche duello in cui è uscito sempre vittorioso non è mai sceso seriamente in battaglia ne ha mai viaggiato per il Vestland come avventuriero.
Nonostante ciò molti Jarl e liberi cittadini ammirano la sua determinazione e la forza del suo clan tanto che lo vedrebbero bene al posto di re Harad in una campagna militare contro l'odiato Ostland, del resto è risaputo che i migliori re non sono stati abili guerrieri.
Preparato il suo cavallo da battaglia, Aogàn usci con i suoi uomini e altri 11 cavalieri sorreggendo la bandiera dei Gotesund e del Vestland falciando pirati e mercenari lungo la via del mercato.
Il passaggio dei Gotesund fu visto da molti cittadini come il raggio di sole dopo la tempesta e tutti coloro che erano in grado di combattere corsero dietro agli stendardi della libertà.

L'avanzata di Aogàn sembrava inarrestabile, al momento di scegliere se andare verso l'enclave dei nani, il collegio di Uppsala, il Tempio dei 12 principi, il porto o il castello, il jarl scelse il porto, nodo cruciale per tagliare la ritirata agli invasori.
Il suo arrivo al porto fu accompagnato dalle grida dei cittadini, ma qualcosa non tornava, la gente non guardava lui ma il duello che stava avvenendo tra un possente drago nero e un uomo che lui conosceva molto bene.
Quell'uomo avrebbe potuto chiamarlo zio anche se suo zio non era, aveva viaggiato con suo padre e gli aveva insegnato molto sull'arte della spada quando era bambino.
Inforcando la lancia e spronando il cavallo, Aogàn scavalcò la gente ai moli e seminò la sua guardia impreparata a quest'azione, cavalcando verso quel duello tra Ortinbras e Omer dei Picchi Gialli.

martedì 28 giugno 2011

Vortex e il nano volante

All'enclave dei nani, il temibile drago nero ingaggiò battaglia nel cortile davanti al tempio di Kagyar.
A fronteggiarlo c'erano Khaless e Norwin, mentre Adram fuori dall'enclave cercava un modo per rientrare.
Anche da morto Agrid continuava a infastidire gli eroi, la sua bara era sempre in mezzo alla battaglia e fece perdere almeno qualche azione ai nani di guardia per portare in salvo la sua bara.
Il primo ad affrontare il drago fu Khaless, seguito dall'amico arciere e da una guardia nanica, la creatura tuttavia soffiò e si nascose in una nube di oscurità. L'arrivo di Adram dette man forte al paladino ma il drago, nonostante le batoste prese dagli eroi, si dimostrava un ottimo incassatore, fiaccando gli eroi colpo dopo colpo.
Ma un drago all'aperto può usare le ali e così fece Vortex, alzandosi in volo e rimanendo fuori portata dalle armi da mischia. Khaless tuttavia non si perse d'animo e lanciò un rampino al drago avvolgendoglielo attorno al collo.
Un gran colpo di maestria al quale la creatura rispose alzandosi in volo e facendo sbattere il nano, attaccato all'estremità della corda, addosso alla parete del tempio di Kagyar.
La battaglia prosegue sul tetto e poi di nuovo davanti al tempio fino a che terminate le energie agli eroi non rimane che barricarsi all'interno della costruzione sacra.
Il Drago per tutta risposta sfonda il portone dell'enclave facendo entrare un primo gruppo di mercenari (in seguito sconfitti facilmente dagli avventurieri), ma la battaglia sembra essere assai lunga e le energie oramai scarseggiano. Cosa fare?

la lezione più importante


Il possente drago nero volava sopra la città in fiamme osservando l'operato delle sue "ali" e l'avanzata dei miseri umani a cui stava dando supporto.
Re Zeamark gli aveva promesso molto e molto Ortinbras gli avrebbe preso se non avesse mantenuto le sue promesse.
Sono pochi gli umani che osano chiedere favori ai draghi e quei pochi che lo fanno devono avere le idee chiare sulle conseguenze.
Ortinbras non aveva voglia di sporcarsi gli artigli per cose inutili e si limitò a far precipitare una delle torri di Uppsala sopra ad un mago che cavalcava un bizzarro costrutto.
L'assedio al castello procedeva abbastanza bene e sapeva che li avrebbe dovuto intervenire.
A Uppsala inviò uno dei suoi fidati draghi, Elmerioss, era ancora giovane ma prima o poi avrebbe dovuto farsi le ossa contro qualcuno di impegnativo.
All'enclave nanica Vortex stava facendo un bel pò di confusione contro alcuni nani, saltando sopra e sotto una costruzione tozza con appeso al collo un nano.
La città era nel caos e bruciava, il porto tuttavia continuava a resistere.
Volando sopra il faro di guardia notò Gorakx, uno dei suoi giovani draghi, morire sotto ai fendenti di un misero umano.
Ortinbras atterrò nei pressi dell'umano alitando acido tutto attorno, giusto per sgomberare il campo, dissolvendo indistintamente avversari ed alleati.
Con una pedata liberò la banchina dalla carcassa di Gorakx che finì in acqua con un fragoroso PLUP e si voltò verso l'umano ansimante dicendo in draconico "prima di morire per mano mia ti concedo di conoscere il mio nome, sono Ortinbras Mastro di ala" e balzò verso l'umano per iniziare lo scontro.
L'umano per nulla intimorito parò l'affondo con lo scudo e rispose in draconico sorprendendo il drago "io invece sono Omer dei Picchi gialli e mi ricordo di te sommo Ortinbras Mastro di ala, sono onorato di poter combattere contro di lei".
Il possente drago nero non pensava che l'umano parlasse la sua lingua e nemmeno di essere conosciuto, poteva essere un volgare trucco per farlo dubitare, tuttavia l'umano aveva stimolato la sua curiosità e dimostrato il giusto rispetto.
"Non ho mai sentito il tuo nome misero umano, come fai dunque a conoscere il mio" disse Ortinbras studiando l'umano percependo un pò di magia tra il suo equipaggiamento.
"36 anni fa viaggiavo lungo le coste del mare del nord con la Compagnia dell'ascia a caccia di draghi, eravamo in 7 tutti abili tranne il sottoscritto che stava ancora facendo esperienza. Il Jarls locale ci aveva parlato del possente Ortinbras che depredava le zone circostanti ed aveva bisogno di abili ammazzadraghi. Ci assoldò e partimmo per l'acquitrino dove doveva trovarsi la sua tana o possente. Preparammo una serie di trappole per facilitarci il combattimento e demmo inizio alla caccia. Lo scontro però fu superiore alle nostre forze e i miei compagni morirono tutti uno dopo l'altro, mentre io finii dentro ad una delle trappole che dovevano servire ad intrappolare lei. Rimasi acquattato nel fango come un verme per tre interi giorni e poi strisciai fuori e me ne andai battuto nel fisico e nello spirito. Quella battaglia mi fu di grande insegnamento, mai sottovalutare un avversario e portarvi sempre rispetto, lei sommo Ortinbras mi ha dato la lezione più importante della mia vita e sono onorato di potermi battere ancora contro di lei".
Ortinbras guardava l'umano che aveva di fronte sotto una luce diversa, si ricordava di quello scontro, le trappole gli avevano dato filo da torcere e così pure gli avventurieri, era riuscito ad ucciderli tutti tranne uno che cercò per giorni inutilmente. Questo era pertanto quel topo che gli era sfuggito, ma se l'aveva fatto si era meritato di sopravvivere fino ad oggi.
Quest'umano era senz'altro diverso dalla massa di pecore e lupi che finora aveva incontrato ed era davvero un peccato doverlo uccidere se non altro per il rispetto che gli stava portando.
Il drago nero disse pertanto in comune rivolto a tutti gli umani e semiumani presenti sulla banchina "che nessuno osi interrompere il nostro duello, ora assisterete a come muore un vero uomo".
Per un attimo il tempo si fermò al porto e tutti smisero di combattere guardando l'enorme drago nero affrontare il vecchio panettiere.
L'esito di quello scontro era di per sè scontato ma nessuno in quel momento dubitava del fatto che stavano tutti assistendo ad una battaglia che sarebbe stata narrata dai bardi.
Omer disse in draconico "cominciamo" a cui gli fece eco Ortinbras "cominciamo!"

venerdì 24 giugno 2011

La città brucia...

Norrvik è sotto attacco, pirati e mercenari dell'Ostland invadono la città appiccando il fuoco alle case e ai cassonetti favoriti da una dozzina di draghi neri.
I pirati sono sempre stata una piaga per Re Harad e l'Ostland nonostante i buoni proclami, non ha li ha mai combattuti seriamente.
Molti Jarls pensano che l'Ostland non abbia nessuna intenzione di combattere i pirati, anzi i Jarsl ritengono che l'Ostland offra loro protezione.
Dopo l'odierna invasione della capitale però i rapporti tra il Vestland e l'Ostland non saranno più gli stessi.
Pirati, mercenari e perfino draghi, quale l'obiettivo di tale follia se non mettere in discussione direttamente la sovranità di Re Harad senza sporcarsi le mani ufficialmente?
La città sguarnita e senza esercito (è a Bergen) tenta di resistere all'invasione attorno a quattro punti.
Il Castello di Re Harad, l'enclave dei nani, il collegio Uppsala e la sede della marina militare al porto.
Al collegio lady Helin con l'aiuto di alcune guardie di servizio abbatte un Drago nero giovane, mentre all'enclave Khaless, Norwin e Adram fronteggiano un drago adulto appollaiato sul tetto del tempio di Kagyar con un nano infilzato in un artiglio e una bara in un altro... bara?!? Hem speriamo non se la porti via..
Oggi è il 1° di Flaurmont.

Guardiano della torre

il GdT è un costrutto magico dalla forma tozza e umanoide con una sedia sulla schiena a 2 metri di altezza in cui può sedere il suo controllore (sovente un mago). Il mago sulla sedia controlla il costrutto in modo analogo ad una cavalcatura e deve possedere un medaglione di controllo. Il GdT è legato ad una torre della magia da cui non può allontanarsi per più di 100metri. Se supera tale soglia il costrutto si disattiva. Se non è cavalcato può eseguire degli ordini verbali al meglio delle sue capacità.

Animato naturale grande (costrutto) (cavalcatura)
ingombro (2x2)
Iniziativa: +8;  Sensi: percezione +15; scurovisione
Proteggere: Fino a che il suo padrone è in sella sulla schiena, il GdT gli conferisce un bonus di +2 a tutte le difese e subisce metà dei suoi danni fino a che non viene distrutto.
PF: 160; Sanguinante: 80;
CA: 30; Tempra: 30; Riflessi: 22; Volontà: 27
Immunità: Charme; malattia; paura; sonno; veleno;
Velocità: 4
Attacco standard: SCHIANTO (standard: a volontà)
Portata 2; +20 contro CA; 2d6 +7 danni
IRRAGIUNGIBILECavalcatura (Quando in sella vi è il suo controllore dotato di medaglione di controllo e possiede il talento cavalcare; a volontà): Il GdT conferisce al suo cavaliere mezza copertura, inoltre il cavaliere si trova sempre a distanza 2 da ogni nemico adiacente al GdT.

mercoledì 22 giugno 2011

ooooh issa...

La nebbia mattutina nascondeva le navi durante la loro avanzata verso la costa mentre un gruppo di barconi a remi era diretto all'interno del fiordo. Il piano era semplice, gli agenti infiltrati avrebbero sorpreso ed eliminato le sentinelle per acconsentire alle navi di avvicinarsi il più possibile al porto di Norrvik, mentre i barconi avrebbero permesso alla cavalleria di aggirare la costa e di attaccare da Ovest.
I cavalieri avrebbero attaccato i profughi spingendoli verso le porte della città impedendo così la loro prematura chiusura.
Al resto ci avrebbe pensato Ortinbras.
Il possente drago nero era eretto sul ponte della nave, le sue ali ed ogni suo muscolo era in tensione, pronto a scattare verso l'alto senza danneggiare la nave.
Il capitano pirata Thuarf il nero guardava la possente bestia con ammirazione: "la vittoria sarà nostra" sussurrava, "Re Harad capitolerà!"

mercoledì 15 giugno 2011

Il fato di Botolar Quickfoot


Tra le pergamene rinvenute nel covo di Agrid, ce n'è una che non lascia dubbi sul fato del povero Botolar Quickfoot...assistente di Nimorazan l'eptarca di Rhoona.
Ecco il testo integrale:
"Abbiamo torturato Botolar fino alla morte come da voi richiesto.
Ecco le informazioni che ci ha rivelato su Nimorazan."

  • Il vero nome di Nimorazan è Nimorcratys, almeno è questo che è scritto in draconico sulla copertina del suo libro magico. 
  • Nimorazan nonostante l'aspetto da anziano ha una forza sorprendente e innaturale, probabilmente alterata magicamente. 
  • Nimorazan odia esser scocciato se non per denaro. 
  • L'eptarca era già vecchio quando è entrato a far parte della gilda dei maghi di Rhoona ed ha seppellito tutti i suoi compagni di studi. 
  • L'eptarca è entrato alla gilda poco prima della famosa Battaglia dei campi dei Troll in cui è morto Faren Rhoona
  • Nimorazan non sembra molto abile come mago, ma è comunque dotato di molti poteri magici. 
  • Nimorazan ama pulire fino a far luccicare guldan e gemme ed ha una memoria incredibile quando si tratta di trovarle o contarle. 
  • Nel giorno in cui è scomparsa la magia lo studio di Nimorazan è stato devastato come se vi fosse passato sopra un gigante. 
  • Sotto alla torre dell'Eptarca esiste una stanza segreta a cui è possibile accedere solo magicamente, il suo contenuto è sconosciuto. 
  • La torre dell'eptarca è protetta dalla scrutamento e dall'illusione. Porte e finestre possono venire chiuse magicamente a comando e sono protette ognuna da dei glifi di protezione. I muri sono rinforzati magicamente e tutta la torre respinge e soffoca il fuoco magico e non magico tranne che nella cucina. Un golem di pietra protegge l'accesso al cerchio di teletrasporto, mentre un golem di ferro è a guardia della biblioteca. Le assi del ponte di legno che conduce alla torre si aprono a comando per tenere lontano gli intrusi. Nella biblioteca vi sono delle protezioni ulteriori che Nimorazan non ha mai spiegato, ma che sembrano legate al mondo degli spiriti. 
  • La biblioteca contiene una trentina di libri magici dei vecchi eptarchi, oltre a ciò contiene 145 volumi per lo studio magico, un laboratorio alchemico e una sala per le evocazioni. Quest'ultima però sembra non utilizzata da decenni.

Il diario di Agrid


10 Felmont 1009 DI: Oramai sono 3 settimane che faccio lo stesso sogno, maestro Jonas ruberà una delle reliquie del tempio, uno specchio, e con esso eseguirà un rituale di sangue grazie al quale accederà alle arti oscure della vendetta. Maestro Jonas non mi è mai stato simpatico, è un ipocrita, parla bene ma razzola male, ma perchè questi sogni?
12 Felmont 1009 DI : Maestro Jonas sospetta di me, si è accorto che lo sto sorvegliando, non sono ancora perfetto nell'arte. Oggi mi sono arrivati i primi incarichi per tenermi lontano dal Monastero, vuole disfarsi di me. Ancora gli stessi sogni, temo per la mia vita.
16 Felmont 1009 DI : Con altri cinque compagni devo pattugliare i confini del Wendar, temo che tra di loro vi sia un traditore e voglia uccidermi nel sonno. Sono Sybil, Mhanna, Ayarn, Melter e Goomba. Ho previsto tutto, cosa bere, come dormire, temo soprattutto la stanchezza, ho portato con me dell'erba nera per non dormire.
22 Felmont 1009 DI: Non capisco cosa mi stia succedendo, i sogni sono spariti, che maestro Jonas abbia già compiuto il rituale? In tal caso chi è stato sacrificato? Nessuno ha attentato alla mia vita.
Desidero fortemente ritornare al monastero, ne ho parlato velatamente con Goomba ma non c'è stato nulla da fare. L'unica a mostrarsi amica è Sybil, devo forse temere di lei? Quando sto con l'umana il mio animo si placa, lei dice di avere una grande fede e di non affidarsi solo a Ixion ma di mantenere il segreto.
7 Fyrmont 1009 DI : Sono tornato dal viaggio, al monastero tutto tace, ho parlato con maestro Okynam, mi ha detto che il mio animo trova pace solo se sto in viaggio, probabilmente la vita da monastero non fa più per me.
9 Fyrmont 1009 DI : Ho notato un cambiamento di atteggiamento nei miei confronti dei maestri, ho come l'impressione che mi parlino alle spalle. Ne ho parlato con Sybil ed anche lei concorda con me. In questi due giorni lei ha sorvegliato maestro Jonas c'è qualcosa che non va.
16 Fyrmont 1009 DI : Oggi ho litigato con il bulletto di Jonas, Adram ha preso tutta l'arroganza del suo maestro.
27 Fyrmont 1009 DI : Sono ripresi i sogni ed ora sono più chiari, Maestro Jonas prenderà lo specchio e rapirà una donna umana, Sybil. Andrà nella foresta ed eseguirà il rituale sacrificando la donna ed accederà alle arti oscure della vendetta. Ne ho parlato con Sybil la quale è molto spaventata.
2 Ambyrmont 1009 DI : Ho parlato delle mie visioni con un mago del Vestland, uno studioso del Collegio Uppsala di nome Amestris qui al monastero da due mesi circa. Secondo lui ho un protettore che mi sta guidando e di cui non dovrei aver paura, esistono al mondo alcuni esseri che ricevono doni divini, alcuni li rifiutano altri li abbracciano. Il mio protettore si rivelerà solo se seguirò i suoi suggerimenti. Mi ha detto che i miei sogni possono essere un legame mentale che ho con Jonas e che man mano che il piano del maestro prende forma, io lo vedo compiersi. Amestris tornerà a breve a Uppsala e se avrò bisogno di lui in futuro o di un riparo sarà disponibile ad accogliermi.
4 Ambyrmont 1009 DI : Ho avuto stanotte un sogno nitidissimo, il rituale sarà compiuto l'8 di Ambyrmont il giorno di luna piena. Amestris è partito stamattina e non posso parlargliene. Ho avvisato Sybil che l'8 sarà il giorno della profezia. Sybil è convinta che vi sia un solo modo per interromperla, rubare lo specchio, ne sarò capace?
5 Ambyrmont 1009 DI : Nessun sogno, forse perché ho la testa piena di macchinazioni, se rubo lo specchio dove potrò nasconderlo? Se rimango al monastero e venissi scoperto sarà stato tutto inutile. Oppure attendo che il maestro rubi lo specchio e lo affronto con Sybil, però se falliamo perderemo la vita entrambi.
7 Ambyrmont 1009 DI : Domani è la notte del rituale, abbiamo deciso, con Sybil ruberemo lo specchio, io poi fuggirò a sud, magari verso il Vestland dove cercherò Amestris. Sybil si offrirà volontaria per darmi la caccia e abbandonerà pure lei il monastero. Il Maestro Jonas senza specchio non potrà fare nulla.
...
10 Ambyrmont 1009 DI : Un gran guaio, ho rubato lo specchio ma Jonas ci ha scoperti, probabilmente siamo stati troppo lenti e l'abbiamo incontrato all'uscita mentre veniva probabilmente a rubarlo. Sybil inaspettatamente l'ha colto di sorpresa; con il veleno è riuscito a stordirlo ed io l'ho ucciso, poi sono fuggito dapprima scendendo la corrente del fiume e poi ho rubato un cavallo e sono fuggito verso sud. Sono 3 giorni che cavalco verso sud, il cavallo non ce la fa più.
5 Sviftmont 1009 DI : Sono arrivato a Norrvik ed ho raccontato tutto ad Amestris. Aveva ragione lui ora mi sento più tranquillo e sollevato. Non ho sognato più. Amestris mi ha trovato una sistemazione. In questo mese di fuga ho scrutato molte volte dentro lo specchio, esso ha la capacità di mostrare le vera forma delle cose, ho scoperto così che ciò che mi hanno insegnato al monastero è tutta una menzogna a partire da Jonas. Ho consegnato lo specchio ad Amestris.
10 Sviftmont 1009 DI : Amestris in questi giorni mi ha istruito su Norrvik, mi ha spiegato come questa città sia fondata sul complotto e la menzogna e che tutti tramano contro tutti, non ci si può fidare di nessuno. Paradossalmente i più limpidi sono i topi mannari guidati da un certo Aceto. In mezzo ci stanno i nobili e in alto alla catena alimentare ci sono i vampiri veri padroni occulti della città. Amestris dice che se i mannari volessero potrebbero disfarsi dei vampiri, poiché il loro sangue è veleno per i essi.
13 Sviftmont 1009 DI : Ho girato per Norrvik , e proprio come detto da Amestris, questa città è corrotta e non merita di sopravvivere. L’esperienza di Jonas mi ha aperto gli occhi. Devo accumulare potere per sopravvivere e non essere usato come è stato fatto finora.
17 Sviftmont 1009 DI : Per sdebitarmi con Amestris mi sono proposto di aiutarlo in qualsiasi cosa stia facendo.
21 Sviftmont 1009 DI : Amestris mi ha fatto conoscere uno strano sacerdote nelle fogne, lui è parte di un tassello più grande. Amestris dice che lo specchio può essere utilizzato per andare in un altro mondo dal quale arriva il sacerdote, mondo in cui è possibile accumulare un grande potere.
11 Kaldmont 1009 DI : Sono successe un sacco di cose che è impossibile riassumere. Amestris ha fatto un patto con i topi mannari. Sempre Amestris ha fatto un patto con i troll. E’ incredibile quanto carisma abbia. E’ in combutta con gente ricca dell’Ostland che vogliono la caduta di Norrvik. I Troll serviranno per fiaccare l’esercito e distogliere lo sguardo dal mare. Incredibile! E gli elfi di Asgard una temibile tribu di elfi che hanno invaso il Vestland. I pirati dell’Ostland hanno consegnato ad Amestris 10 casse d’oro per finanziare la guerra e pagare alcuni Jarls.
18 Kaldmont 1009 DI : Emil Doepler Jarls di Bergen ha accettato l’oro e favorirà la guerra dei Troll. Spera di approfittare della caduta di Norrvik per accrescere la sua influenza. E’ pronto a passare dalla parte dell’Ostland. Amestris ritiene che la guerra contro i troll allontanerà i maghi da Uppsala lasciando la città sguarnita.
19 Kalmont 1009 DI : Tutto ciò non mi piace, Amestris guarda molto lontano ma temo di diventare una pedina da sacrificare se le cose si mettono male. Ho intenzione di trovare una scappatoia. I Topi mannari sono troppo "semplici" e non pensano in grande, oltre tutto sono spaventosi quando si trasformano. Devo trovare un modo per contare di più.
25 kalmont 1009 DI : Siamo ancora senza magia, i maghi se ne stanno buoni buoni, Amestris se è preoccupato lo nasconde bene, ma sembra che la magia non sia la sola sua risorsa, sembra che il sacerdote delle fogne centri qualcosa.
2 Nuwmont 1010 DI : Oggi mi sono riunito a Sybil. Mi ha raccontato come dal monastero abbiano inviato tre persone al mio inseguimento. Goomba, l’odioso Adram e lei. Goomba spero di non incontrarlo, mentre Adram se verrà farà una brutta fine. Da domani andrò nelle terre a nord di Bergen e non scriverò per un pò, meglio non portarsi dietro questo diario, lo lascerò a Sybil.
...
13 Thaumont 1010 DI : Come temevo, Amestris ha raggiunto ciò che voleva e se n’è andato. Al suo fianco ho assistito all’ascesa di un grande uomo. Sono tornato a Norrvik per recuperare Sybil e per sistemare le ultime cose che mi assicureranno il futuro. Secondo i piani di Amestris, Norrvik verrà distrutta. Il sacerdote delle fogne sembra sia morto ucciso dalla stessa compagnia di avventurieri che ha messo i bastoni tra le ruote ad Amestris. A loro sembra si sia aggiunto Adram, il passato ritorna.
16 Thaumont 1010 DI : Sono inarrestabili devo rallentarli un pò mandandoli addosso alla fazione del grigio e dei vampiri fintanto che io concluda il mio immondo patto. Penso sia una buona soluzione mandar loro contro anche Aceto, dovrò solo usare le parole nel modo giusto con lui.
17 Thaumont 1010 DI : I seguaci della fazione del grigio hanno catturato Goomba. Temo che lo possano usare contro di me, devo eliminare il grigio sfruttando la nuova alleanza e tendere una trappola a Adram.
25 Thaumont 1010 DI : La trappola per Adram non ha funzionato ma ho guadagnato tempo per il rituale. A breve sarò un vampiro! Me ne andrò prima della distruzione di Norrvik...

Il Covo di Agrid

Al di là del passaggio segreto si estendeva un dedalo di stanze e scale vuote. Khaless e Adram momentaneamente seppelliscono l'ascia di guerra per esplorare quello che sembra essere tutto e per tutto il covo dei ladri, incappando in un paio di trappole e un draco sputante di guardia.
Il rinvenimento di alcuni passaggi segreti permette però di accedere alla stanza del capo (Agrid?) protetta da sbarre metalliche ed un paio di guardie agguerrite.
Khaless, Adram e Norwin hanno la meglio, aiutati da un guerriera spuntata dal nulla, una vecchia conoscenza di Adram, una guerriera di nome Sybil.
Mentre il nano si separa dal gruppo andando da solo in esplorazione Adram e Sybil esplorano la stanza del capo dove trovano una porta di ferro chiusa a chiave. Sybil però nasconde un segreto e mentre Adram fruga in un cassetto si prende una pugnalata alle spalle dalla guerriera.
Possibile? Sybil era partita assieme a Goomba e Adram alla ricerca di Agrid, come mai ora questo voltafaccia?
Una bara a dimensione di gnomo
La guerriera dà filo da torcere agli avventurieri ma nulla può contro tre avversari e muore colpita ai fianchi dal paladino. Sul suo corpo Norwin trova un tatuaggio di Thanatos.
Aperta la porta di ferra viene finalmente trovata la bara di Agrid, circondata da un terreno necrotico su cui troneggia una inquietante statua del dio della Morte.
I Tentativi del nano di eliminare Agrid non funzionano, il vampiro svanisce e ritorna sempre nella sua bara sospeso in un sonno apparente. Adram invece fruga in un baule li vicino affermando "forse il modo di uccidere un vampiro è scritto nel baule". Nel baule invece si trova qualcosa di assai interessante: un libro contabile con nomi e cifre, il diario di Agrid, e una pergamena in cui sono raccontate le ultime ore di Botolar Quickfoot.

mercoledì 8 giugno 2011

La fine di Agrid?

Grande festa a palazzo per la vittoria sui Troll, tutte le autorità di Norrvik sono invitate e Khaless ne approfitta per parlare con il chierico Bragas dal quale ottiene un utile suggerimento su come contrastare Agrid.
Secondo gli studi del chierico di Kagyar, ogni essere per diventare vampiro (e non progenie) deve sottoporsi ad un rituale a causa del quale muore e risorge come vampiro legandosi per sempre ad un oggetto di uso non comune...una bara.
La maggior parte dei popolani alla morte viene sepolta in terra oppure cremata, solo i ricchi mercanti o i nobili invece usano le bare.
In città vi è un bravo costruttore di Bare, un certo Thorfir, che ha la bottega nel quartiere del mercato sulla strada che collega il Tempio dei 12 principi al cimitero, chissà può darsi che di recente abbia costruito una bara piccola per uno gnomo.
La serata a palazzo termina tardi e Khaless, Helin, Adram e Norwin preferiscono andare a dormire, lasciando al giorno seguente l'investigazione.
Un'orrenda sorpresa però attende Khaless sul suo letto al collegio Uppsala, una testa mozzata di un informatore Quickfoot adagiata sul suo cuscino, un chiaro messaggio di avvertimento per i piccoletti e anche per gli avventurieri.
La notte al collegio non è delle più serene e riposanti, il custode e le guardie vengono avvertite e così pure la famiglia Quickfoot.
L'indomani, il 2 di Flaurmont, mentre Helin inizia a trascriversi il rituale di parlare con i morti, Khaless, Norwin e Adram vanno da Thorfir e apprendono (dopo una lauta mancia) che una bara piccola è stata realizzata e consegnata ad un Barbiere del mercato, un certo Thorkell.
Non resistendo alla tentazione, Sir Khaless si dirige dal barbiere, un tipo davvero molto strano e impegnato, alquanto sospetto. Dopo uno scambio di battute i tre avventurieri scelgono di rimanere fuori dal laboratorio per pedinarlo, ma con tutta sorpresa il barbiere chiude tutto e si barrica dentro.
Il Paladino sfonda la porta, ma del barbiere nessuna traccia.
Norwin trova un passaggio segreto, Khaless prova ad aprirlo ma scatta una trappola esplosiva che investe tutti i presenti. Dal passaggio segreto esce uno sciame di topi feroci e tre topi mannari seguiti da Agrid.
La battaglia sembra volgersi al peggio ma alcuni colpi radiosi ben assestati contro il vampiro lo mandano al tappeto.
Adram si scaglia contro il nano "non dovevi farlo, lo volevo vivo", il paladino non demorde ed inizia a percuotere il corpo del vampiro e tra i due alleati scatta la rissa.
Lentamente il corpo di Agrid si dissolve e diventa nebbia e fluttua verso il passaggio segreto...

venerdì 3 giugno 2011

Andate in prigione direttamente e senza passare dal via!

Agrid fugge in forma nebbiosa verso la cripta della famiglia Meditor, che cerchi rinforzi o la sua bara?
Senza perdere tempo il paladino sfonda il cancello di ingresso, mentre il vendicatore la porta della cripta.
All'interno sembra tutto tranquillo salvo poi incappare in un glifo di interdizione e in un terreno necrotico nella zona più interna della cripta.

E poi... l'incontro con una donna vampiro, Khaless e Helin provano a colpirla ma senza nessun risultato, Melodia interviene prima che sia troppo tardi con molta diplomazia!
"Vogliamo solo Agrid" questo in sintesi il pensiero degli eroi, la vampira tuttavia propone loro un accordo "Vi dò Agrid se eliminate il capo di Niohogrr".
Tuttavia le incognite sono troppo alte, e temendo di essere ancora manipolati, gli eroi preferiscono una ritirata strategica spaccando il lucchetto del cimitero e andando dalle guardie, non prima di aver recuperato un corpo di un topo mannaro cammuffato da tiefling (vedi battaglia precedente).
Sir Khaless prova a radunare delle guardie per tornare subito al cimitero, ma il caporale di guardia davanti all'incognita "vampiro" preferisce svegliare il comandante Geirmundr Marr.
Dopo circa 30 minuti 12 guardie, il comandante e i 5 eroi vanno al cimitero, le guardie rilevano le tracce di infrazione alla tomba dei Meditor ma non entrano (gli eroi non hanno rivelato della loro visita all'interno della tomba per evitare incidenti diplomatici).
"Per visitare la tomba dei Meditor serve il permesso della loro famiglia" esclama il comandante che lascia a guardia della cripta 8 uomini e gli eroi.
All'alba il comandante torna con altri 10 uomini e il servitore dei Meditor che ha il compito di prendersi cura della cripta. Con lui la cripta viene esplorata una seconda volta, trovando tracce di infrazione, ma dei vampiri nessuna traccia.
Il ladro della gilda camuffato da tiefling è una prova che permette di fare luce sugli episodi violenti delle decimane (non ci sono settimane ma decimane) scorse e scagiona la famiglia Moratz dai sospetti, però i 500 Guldan di premio non sono sufficienti a rimuovere l'amaro rimasto in bocca agli eroi.
Agrid è fuggito, tutto da rifare?