lunedì 11 ottobre 2010

I 9 inferi

Lo strano marchingegno era simile ad una pesante sfera metallica di circa tre piedi di diametro, cava all'interno e divisibile in due parti. La parte inferiore conteneva al suo centro un piedistallo in cui la pesante lanterna magica, ritrovata nel tesoro poche ore prima, si incastrava perfettamente. La parte superiore della sfera invece era intagliata. Gli intagli (o buchi se preferite) erano della stessa forma delle rune incise sulle pareti della tomba di Enfethis.
La Compagnia del ha fatto ritorno alla tomba di Enfethis e dopo aver posto la lanterna all'interno della sfera, Helin ha acceso con i suoi poteri la lanterna magica. Un sonno profondo, magico, è calato sui presenti trasportando i loro spiriti nella dimensione onirica. Lit, il primo che si è lasciato coinvolgere dal sonno fatato, ha incontrato Enfethis che gli ha parlato così:
"Sono Enfethis, Cercatore Eterno, Discepolo di Perla.
Nella mia vita ho cercato la Sapienza Divina, l'ho trovata, ma questa ha consumato le mie spoglie mortali ed ora esisto come scintilla divina o se preferite, ORACOLO!
La tomba di Cratos mio fedele servitore in vita e guardiano del mio spirito, è stata profanata, è stato sottratto il suo pugnale al fine di celebrare un rituale di apertura di un varco per i 9 inferi.
Il rituale è descritto nelle pergamene di Niohogrr e necessita per essere compiuto dello specchio di Nillio Sasys, del pugnale di Cratos, della statua dell'elfa Lorendell di Asgard.
Riportatemi il pugnale e sigillate per sempre il mio tempio, in cambio vi darò un pezzo della chiave per un altro mondo e un'avventura che vi porterà a Dio."
Terminato il rituale, la Compagnia del fato si trovò davanti ad una decisione, tornare a Bergen per i rifornimenti ed avvisase il Jarls oppure dirigersi verso la Rocca Oscura per salvare la tribu di Asgard e fermare Dentediferro, Agrid e il Corvo?

mercoledì 6 ottobre 2010

Enfethis

E' una storia che si perde nella notte dei tempi, quando un clan di elfi scuri provò a uscire in superficie nel Vestland e dovette affrontare orde di orchi per la sopravvivenza.
A quel tempo il Vestland era per lo più una terra selvaggia senza strade e con qualche villaggio lungo le coste.
Il leader che guidò il clan si chiamava Enfethis ed era un chierico di Perla.
Unì gli elfi e li guidò contro gli orchi, bonificò la terra in cui gli elfi decisero di abitare dai mostri, ottenne la fedeltà di un drago figlio terreno di Perla il cui nome era Cratos e che visse al suo fianco anche dopo la morte.
Si sposò con due bellissime elfe ed infine cercando l'eternità acquisì la sapienza, che però consumò il suo corpo fino a condurlo alla morte.
Il suo spirito tuttavia sopravvisse alla morte del corpo e divenne un oracolo.
Le creature capaci di vedere la dimensione del sogno potevano interloquire con lui chiedendo cose del passato, del presente o del futuro, con questa regola:
Ogni creatura può chiedere una domanda "a vita": chiedendo qualcosa del passato si perde per sempre qualcosa che manca, chiedendo qualcosa del futuro si perde per sempre qualcosa che si ha in abbondanza, chiedendo qualcosa del presente si perde per sempre qualcosa che si ha in giusta misura.
I Chierici di Perla costruirono un artefatto magico legato alla tomba di Enfethis tramite il quale era possibile entrare in contatto con la dimensione del sogno e porre delle domande all'Oracolo.
Tuttavia la sapienza deve essere gestita e non abusarono mai dell'Oracolo limitando le consultazioni agli eventi importanti.
La vita in superficie per il clan di Enfethis però non fu facile e dopo aver perso la sua guida si sfaldò e decise di ritornare nel mondo cavo.
A custodire la tomba rimase Cratos con alcuni draghi giovani suoi figli, Nilliosasys, Nimorcratys e Niohogrr.
Di quel clan non si seppe più nulla e neppure di Enfethis, la sua tomba fu custodita per secoli fino a che memoria umana non la dimenticò e lo stesso Cratos e i suoi figli passarono a "miglior vita".