E' una storia che si perde nella notte dei tempi, quando un clan di elfi scuri provò a uscire in superficie nel Vestland e dovette affrontare orde di orchi per la sopravvivenza.
A quel tempo il Vestland era per lo più una terra selvaggia senza strade e con qualche villaggio lungo le coste.
Il leader che guidò il clan si chiamava Enfethis ed era un chierico di Perla.
Unì gli elfi e li guidò contro gli orchi, bonificò la terra in cui gli elfi decisero di abitare dai mostri, ottenne la fedeltà di un drago figlio terreno di Perla il cui nome era Cratos e che visse al suo fianco anche dopo la morte.
Si sposò con due bellissime elfe ed infine cercando l'eternità acquisì la sapienza, che però consumò il suo corpo fino a condurlo alla morte.
Il suo spirito tuttavia sopravvisse alla morte del corpo e divenne un oracolo.
Le creature capaci di vedere la dimensione del sogno potevano interloquire con lui chiedendo cose del passato, del presente o del futuro, con questa regola:
Ogni creatura può chiedere una domanda "a vita": chiedendo qualcosa del passato si perde per sempre qualcosa che manca, chiedendo qualcosa del futuro si perde per sempre qualcosa che si ha in abbondanza, chiedendo qualcosa del presente si perde per sempre qualcosa che si ha in giusta misura.
I Chierici di Perla costruirono un artefatto magico legato alla tomba di Enfethis tramite il quale era possibile entrare in contatto con la dimensione del sogno e porre delle domande all'Oracolo.
Tuttavia la sapienza deve essere gestita e non abusarono mai dell'Oracolo limitando le consultazioni agli eventi importanti.
La vita in superficie per il clan di Enfethis però non fu facile e dopo aver perso la sua guida si sfaldò e decise di ritornare nel mondo cavo.
A custodire la tomba rimase Cratos con alcuni draghi giovani suoi figli, Nilliosasys, Nimorcratys e Niohogrr.
Di quel clan non si seppe più nulla e neppure di Enfethis, la sua tomba fu custodita per secoli fino a che memoria umana non la dimenticò e lo stesso Cratos e i suoi figli passarono a "miglior vita".
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