Edda era soprannominata la Valkyria per il suo temperamento fiero e una bellezza fuori dal comune. Il suo corpo scolpito era ricoperto di cicatrici a testimoniare le innumerevoli battaglie con scudo e lancia a cui era sopravvissuta. Non c'era uomo che poteva sfidarla senza lasciare sul terreno qualche pezzo e tanto meno uomo che poteva sperare di averla tutta per sè. Hárr era un giovane belloccio che cercava di farsi strada nel mondo, figlio bastardo di un jarl molto potente, e quando si unì alla Compagnia dell'ascia fu folgorato dalla bellezza e carisma di Edda e se ne innamorò perdutamente. Edda era più vecchia di Hárr di 10 anni e all'inizio non fu facile, ma quel giovane simpatico e spensierato, un pò alla volta fece breccia nel suo cuore, senza tuttavia sfociare nella passione. Fu Edda a proporre al giovane di cambiare nome da Hárr-otter a Omer-valdr (suo padre) per troncare con il suo passato di bastardo e ricominciare una nuova vita.
La sera prima del combattimento contro Ortinbras, la paura avvicinò i due avventurieri.
Edda e Omer fecero l'amore a con tutta la passione di questo mondo non sapendo se vi sarebbe stata una seconda volta.
"Hai paura Omer?" chiese Edda, "se hai paura pensa alle motivazioni per cui lo stai facendo".
"Se cuore e corpo non sono uniti, fallirai sicuramente".
Il giovane avventuriero non dormì serenamente quella notte, non voleva affrontare Ortinbras e non voleva che Edda lo affrontasse, ora che si erano amati non voleva correre il rischio di perderla per sempre, però fino a quel momento la Compagnia aveva sconfitto molte creature malvagie e nessun veterano dubitava del fatto che il drago fosse alla loro portata, nonostante il suo istinto gli diceva di non andare.
Con il cuore in ansia e l'adrenalina alle stelle il mattino seguente seguì Edda e la Compagnia fino al loro ultimo viaggio sino alle fauci della bestia. Tutto finì in 10 minuti!
Omer smise di usare il cuore ed iniziò ad usare l'istinto per sopravvivere, questo gli permise di uscire dalle paludi di Ortinbras, gli permise di rifarsi una vita, di divenire uno degli avventurieri più famosi del Vestland, tutto grazie al suo istinto.
Omer non si era privato del cuore, semplicemente nella perenne lotta tra seguire il proprio cuore o il proprio istinto, vinceva quest'ultimo e questo gli ha permesso finora di sopravvivere.
Quando Norrvik è stata attaccata, Omer sapeva che doveva rimanere in casa a difendere la sua proprietà e lasciare fare alle guardie, ma poi pensò alla giovane Asa e ai suoi due figli, pensò a Ingimarr il falegname, pensò a Hrafn e a sua moglie Hildr sposati da poco e al Giovane Gotesund che gli aveva affidato suo padre... voleva davvero fregarsene e lasciare tutto in mano al destino?
L'istinto gli diceva di non andare, il cuore gli diceva di andare...
Ora che Omer stava fronteggiando il micidiale drago nero sentiva ancora una volta che il suo istinto aveva ragione!.
Una sola cosa gli venne in mente... "Hai paura Omer?"
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