venerdì 19 aprile 2013

Il varo della Spelljammer

L'indomani mattina, gli avventurieri passano con Miir in carrozza a prendere Rameoro e si dirigono con lei verso la spiaggia dove ad aspettarli c'è tutto il resto della ciurma compresi i mercenari chiamati Mangiapeccati. Arrivati alla spiaggia, Rameoro affronta il capitano Rogar presentandosi.
"Piacere sono Rameoro il capitano di questa spedizione". "Il piacere è mio capitano, il mio nome è Rogar e sono il comandante di questa ciurma di Mangiapeccati".
Rameoro lo guarda in volto e poi dimostrandosi compiaciuta rivela "Rogar? Rogar il nero? colui che salvò Berend il diplomatico di Erackinor (la città sede della Forgia della anime) da rapimento operato da due navi pirata Githyanki?".
Il possenti draconico risponde "Si".
Il volto di Melodia s'illumina guardando Helin. Poi però un fatto inatteso, Rameoro cambia atteggiamento e sibilando come una serpe aggiunge: "Rogar il nero, colui che per uccidere dei metamorfi fece strage di donne e bambini in un loro villaggio? Rogar il nero che non salvò i militari dell'avamposto Duegusci da un'orda di demoni poiché non potevano pagarsi il passaggio in nave? Rogar il nero che a Morte dell'innocenza per aprire un portale, sacrificò 10 dei suoi uomini, tra cui... c'era mio fratello..."

La situazione stava precipitando e l'aria era tesissima, i Guerrieri dell'Alba stessi non avevano raccolto informazioni su Rogar e Rameoro non era stata informata sul nome del capitano dei mercenari. Odar prova ad intervenire senza successo, e solo l'intervento dell'intero gruppo di avventurieri, complice l'impassibilità del capitano Rogar, ha permesso di trovare una soluzione.
Rogar fornisce dapprima la seguente spiegazione: "Un capitano deve fare delle scelte, anche dolorose per garantire la sopravvivenza dei suoi uomini. Gli 'Occhi bianchi' erano una corporazione di spie mutaforma, e in quanto tali, per cogliere alla sprovvista i loro avversari, erano avvezzi a cambiare aspetto mutandolo in bambini, donne, anziani, oppure draconici... per tale motivo ho guidato personalmente la loro caccia con uomini pronti a tutto, ma sopratutto non inclini alla pietà. A Duegusci eravamo passati con una nave pesantemente danneggiata e carica di feriti a causa dello scontro con i demoni. Fermarsi voleva dire morire tutti, abbiamo stretto i denti ed abbiamo tirato dritto senza fornire assistenza che ci avrebbe fatto perdere tempo e probabilmente morire tutti. A Morte dell'Innocenza nell'Ade eravamo prigionieri da più di 6 mesi e come ben sapete, l'Ade è il luogo dove la depressione colpisce e la voglia di lottare svanisce. Quando abbiamo trovato il portale abbiamo dovuto fare una scelta. Io mi sono offerto come volontario per il sacrificio, ma i miei uomini invece hanno proposto di fare un duello e sacrificare i 10 più deboli. Tra questi 10 Mangiapeccati sacrificati c'era pure mio fratello. Anch'io ho perduto qualcuno di caro."
Poi Rogar ha fatto la seguente proposta "la responsabilità di ciò che è successo è solo mia! E' mio desiderio far tornare a casa i miei uomini. Se la mia persona è per voi un problema, mi faccio da parte. Vi lascio Rah e altri 9 uomini, io rimarrò a Celestia con altri 7. I nostri patti non cambiano, I miei uomini salgono sulla nave per andare su Asgard agli ordini del vostro capitano. Arrivati ad Asgard con voi rimarrà Rah e altri 5 uomini per proseguire con voi il viaggio. Questa è la mia ultima offerta!".
Dopo una breve consultazione, i Guerrieri dell'Alba e Rameoro accolgono la nuova proposta di Rogar. 10 Mangiapeccati sono più gestibili di 18 e la mancanza del loro carismatico capitano avrebbe favorito anche il comando di Rameoro. La nuova ciurma composta da 20 uomini si diresse verso il Castello di Mahlhevik.

Arrivati a destinazione e preso possesso della bellissima nave, iniziarono subito i preparativi per il varo. Ci vollero 5 giorni per organizzare i rifornimenti e tracciare la rotta. Mentre Melodia, Helin e Khaless fecero scorta di rituali, Odar e Aramil pensarono all'armeria. Durante il varo Mahlhevik benedisse a suo modo il loro viaggio e la sua combriccola di felici storpi salutò con le lacrime agli occhi la partenza della nave astrale.

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