mercoledì 17 giugno 2015

Migrazione dei nani e problemi di accoglienza

Nella primavera del 1012 DI il Vestland, a quel tempo in guerra con l'Ostland, è stato protagonista del fenomeno di immigrazione dovuto alla guerra civile di Casa Roccia. Dapprima alla spicciolata e poi con sempre maggiore frequenza, i nani di Casa Roccia dei clan xenofobi Torkrest, Hurwarf e Wyrwarf attraversarono forte Evekarr.


I primi arrivi furono assorbiti facilmente a Rhoona, a Bergen e dall'enclave nanica della capitale. I successivi arrivi, interi convogli e carovane di nani, destarono maggiore preoccupazione, tanto che Re Harad inviò prontamente un messo a Re Everast XV per chiedere la chiusura delle frontiere.
I problemi interni di Casa Roccia non potevano andare a danneggiare il Vestland ora che era in guerra con l'Ostland.
All'inizio dell'estate del 1012 DI quando furono chiuse le frontiere erano già passati circa 2000 nani.
I nani per loro natura erano grandi lavoratori e tra gli immigrati si potevano contare costruttori specializzati, abili armaioli, soldati e anche contadini.
Il Jarl Stephan Rhoona fu il primo ad avere l'idea di impiegare la forza lavoro nanica in cambio di un posto dove vivere. Ora che molti giovani erano stati chiamati in guerra, la forza lavoro mancava. I nani accampati fuori Rhoona avrebbero aiutato a ricostruire le mura della città, e in cambio avrebbero avuto un terreno dove edificare le loro case.
Anche il jarl Khaless Thorduin si avvalse dell'aiuto dei nani per la costruzione della nuova strada e della cittadella di Sapphiredge.
L'idea piacque all'amico re Harad tanto che propose al re dei nani la riapertura delle frontiere, per quei nani che si sarebbero arruolati nell'esercito del Vestland. Così prima della chiusura invernale del passo Evekarr, passarono la frontiera altri 2500 nani.
Quando nell'autunno del 1012 DI, la cittadella di Tromso cadde sotto all'invasione delle truppe libere dell'Ostland, l'apporto dei genieri e delle truppe naniche fu fondamentale per scacciare l'invasore e riprendersi la città. Gli eroi di quella battaglia furono i cavalieri dell'antico ordine e molti nani arruolati da pochissimo nell'esercito del Vestland.
Come saprete, dopo quella battaglia fu stipulata una tregua tra le due nazioni, mentre re Harad premiò con la cittadinanza del Vestland le famiglie dei nani che avevano contribuito a quella vittoria.

1013 DI: nonostante le buone intenzioni, la convivenza tra nani esuli e cittadini del Vestland fu difficile in varie occasioni. A cozzare erano usi differenti e modi di pensare differenti. A Rhoona per esempio i nani costruirono un'enclave (gruppi di case in realtà) per etnia, ognuna con un suo rappresentante, che fu presto soprannominato malignamente "piccolo jarl". Addirittura il clan Torkrest ne aveva due, per un totale di 4 in città e Stephan Rhoona meno li vedeva meglio stava.
Se da una parte c'era la gratitudine del re al loro contributo alla guerra, dall'altra più di qualche cittadino cominciava ad essere insofferente nei loro confronti.
I nani esuli si dividevano in circa 400 a Rhoona, 300 a Bergen, 500 a Norrvik, 800 a Thorduin, 2000 a Tromso ed altri sparsi per le altre città.
Nella città di Tromso vi furono i maggiori problemi poiché la numerosa comunità di nani intendeva dettar legge ed introdurre usi e costumi di Casa Roccia tra cui il divieto di accesso ad alcune aree della città ai non-nani.
Nella neo battezzata Thorduin le cose sembravano andare meglio, ma il jarl temeva ripercussioni all'apertura del futuro portale con Asgard.
Ciò che fu evidente, un anno dopo la migrazione, è che a migrare furono le teste calde e re Everast XV poteva dormire sonni tranquilli. Re Harad invece in cuor suo, desiderava che l'Ostland riconquistasse la città di Tromso, levandogli così un pensiero.

NB: numeri così esigui di migranti vanno visti nel contesto del Vestland, uno stato di frontiera, per lo più selvaggio con piccole comunità. Rhoona per esempio, ha 1300 abitanti, di cui 500 nani, 400 arrivati con l'ondata migratoria. Un numero altissimo da gestire.

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