Torniamo al giorno prima della Festività delle Porte a Celestia. Al cospetto degli avventurieri stavano gli otto comandanti dei 200 nani messi a disposizione dal divino Kagyar con lo scopo di assaltare la caserma Githyanki a Sigil e recuperare un presunto o più pezzi del suo martello.
Il piano prevedeva un diversivo al fine di permettere un'incursione silenziosa. Nel caso gli incursori fossero stati scoperti, vi sarebbe stata un'invasione della caserma da più lati, tetto, finestre e portone principale. Il morale era buono e così pure il piano apparentemente. L'unica un pò perplessa era Melodia, qualcosa le frullava nella testa... per quale motivo custodire il martello di Kagyar a Sigil e non nasconderlo in qualche landa desolata inaccessibile? oppure perché non affidarlo direttamente alla regina Lich?
Le divinità sotto forma di Avatar hanno accesso a Sigil solo un giorno all'anno, alla Festività delle porte e per farlo devono prima inchinarsi alla presenza della Signora del Dolore, gesto che non tutti sono disposti a compiere. Per Melodia doveva esserci qualche relazione tra questo fatto e la presenza dell'artefatto divino a Sigil, un artefatto in grado di uccidere una divinità, ma quale?
L'indomani mattina Kagyar apre il portale verso il tempio a lui dedicato presente a Sigil nel Distretto della Signora. 200 nani occupano la sala principale del tempio armati di tutto punto ed escono a piccoli gruppi con destinazione la caserma Githyanki nel Distretto Basso.
Gli avventurieri avrebbero dapprima effettuato un sopralluogo ma ecco il primo imprevisto.
La caserma era chiusa ed aveva l'aria di essere disabitata.
Dopo un giro dell'isolato, Aramil trova una casa disabitata e ivi si stabilisce con i compagni. Nel frattempo la città si sveglia e le strade iniziano a riempirsi di cittadini e visitatori di ogni razza e religione.
Ogni tanto si ode uno strano squillare di trombe seguito da una enunciazione "PALARTARKAN L’ALTISSIMO Signore dell’Aria, rende omaggio alla Signora del dolore". Molte teste si alzano verso l'alto per scorgere la divinità (sembra infatti che l'omaggio alla signora del dolore avvenga in aria sopra al portale da cui appare l'avatar visitatore).
Dopo è il turno di "NOB NAR Patrono degli Halfling e degli Avventurieri e degli Audaci" seguito da "MAZIKEEN Patrono della Tecnomanzia e del Progresso".
La ressa di gente per le strade aumenta d'intensità e l'arrivo delle divinità è un buon segno per gli affari. Gli allibratori per tutta la giornata precedente hanno raccolto scommesse su quali divinità si sarebbero presentate.
Intanto un'altra enunciazione "LEPTAR Il Flagellatore Patrono della Tortura" e "KURTULMAK Colui Che Risplende Patrono dei coboldi". Quest'ultima una vecchia conoscenza per Khaless, Melodia e Helin.
Tutto è pronto per l'assalto anche se la caserma continua a rimanere chiusa e senza segni di vita. Helin spicca il volo e sfonda una finestra al terzo piano. In seguito utilizzando un portale permette a due plotoni nanici di penetrare nella caserma...
Il Tetro Mietitore, L’Oscuro, Il Maligno, L’Eterno Patrono della Morte". Dalla caserma Githyanki fuoriesce il Martello di Kagyar sotto agli occhi attoniti di Melodia.
Thanatos impugnando il martello assesta un primo colpo alla Signora del Dolore.
Sigil trema come se avesse ricevuto lei il colpo.
Thanatos sferra un secondo colpo e stavolta l'entità femminile si piega a metà contorcendosi mentre i palazzi iniziano a sbriciolarsi e la rasorvite si innalza verso il cielo quasi a raggiungere l'implacabile dio della morte.
Poi Thanatos sferra il terzo colpo e Sigil si smaterializza proiettando tutto ciò che aveva al suo interno verso l'esterno, case, palazzi, creature, cavalli, pozzi, marciume vario.
Sigil era come un anello impilato sopra ad una ripida montagna circondata da nubi di caos elementale. I più sfortunati sono stati proiettati contro i scoscesi fianchi della montagna sfracellandosi, altri presenti nella parte bassa dell'anello furono i primi a precipitare verso il caos elementale disintegrandosi al contatto.
Quelli che furono proiettati verso l'esterno o l'alto invece poterono in qualche modo trovare delle contromisure o semplicemente pregare. Helin aprì le sue ali, ma non riuscì a raggiungere nessuno dei suoi compagni destinati apparentemente di finire la loro esistenza smaterializzati nel caos.
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